Sheherazade di Kimiko Yoshida
Sheherazade di Kimiko Yoshida
La serie di autoritratti che dal 2001 sono la firma di Kimiko Yoshida seguono un protocollo concettuale costante: sempre lo stesso soggetto, la stessa inquadratura, la stessa illuminazione, lo stesso principio di monocromia dove il volto del fotografo tende a scomparire. Pittura, trucco e riprese dirette: qui niente ritocco digitale, niente Photoshop. La stessa figura si ripete ma non è identica a se stessa: più è uguale, più è diversa. Si tratta di ritratti senza tempo e "astratti", cioè privi di aneddoto, narrazione e racconto.
La peculiare fissità del soggetto rappresentato, la sua indifferenza, come se l'immagine riuscisse a contenere in sé la sua assenza di limiti, riprende su una superficie ristretta un antichissimo processo di infinita temporalità che risale ai primitivi fiamminghi.
Kimiko lavora principalmente a Kyoto, dove crea immagini doppie utilizzando la tecnica tradizionale della lacca e della polvere d'oro applicata ai suoi autoritratti stampati con pigmento puro su tela. La fotografia apre così a qualcosa che va oltre i limiti della fotografia stessa e lascia intravedere un'alterità che va oltre l'oggetto stesso della rappresentazione.
Materiale |
Stampa a pigmenti d'archivio su carta d'archivio montata su alluminio |
Dimensioni (cm) |
142,2 × 142,2 cm |